PSICOLOGIA L'influenza del contesto sul comportamento malvagio nella teoria di Zimbardo

 FONTI: pag 200-201


L'influenza del contesto sul comportamento malvagio nella teoria di Zimbardo



LA FINTA PRGIONE DI STANFORD...

1971 Un esperimento famoso negli studi di psicologia sociale è quello di Philip Zimbardo sulla prigione simulata

- svolto nel 1971 presso l'Università di Stanford nella quale all'interno ricrea un ambiente di carcerario

- attraverso un annuncio in un giornale recluta 24 maschi in buone condizioni psicofisiche, sane e senza precedenti penali

- per 15 euro al giorno dovevano interpretare o il ruolo di carcerato o di guardia per tutta la durata dell'esperimento

- lo psicologo dimostra che nel carcere i comportamenti violenti e brutali dei prigionieri e delle guardie non sono l'effetto di caratteristiche personali disfunzionali ma dipendono dal contesto
----> è la situazione in cui si trova il soggetto a influenzare il loro comportamento 


Philip George Zimbardo
1933
Psicologo statunitense



....E L'IMMEDESIMAZIONE TOTALE NEI RUOLI

I risultati dell'esperimento furono imprevedibili e drammatici

- già al secondo giorno i prigionieri si ribellano barricandosi in cella , protestando contro il comportamento troppo duro delle guardie 

- Le punizioni delle guardie andarono man mano a diventare più pesanti: inizialmente le flessioni, poi vietano l'uso del bagno, riducono la dieta, li umiliano (li spogliano, li picchiano, li costringono a cantare canzoni oscene)

- al quinto giorno l'esperimento viene fermato perchè gli effetti sui prigionieri iniziano ad essere pesanti


Lo psicologo sociale Piero Bòcchiaro afferma che il comportamento di un individuo all'interno di un'istituzione totale può trasformarsi a tal punto da trasformarlo in un rivoluzionario o in un sadico ma appena ritorna nella realtà torna ad essere l'uomo mite di sempre 




I PROCESSI CHE FAVORISCONO IL COMPORTAMENTO MALVAGIO

Zimbardo sottolinea un processo di DEINDIVIDUAZIONE per cui l'individuo si spoglia della sua identità e la sua condotta non è più dettata da norme interne, ma da norme SITUAZIONALI (relative al contesto in cui si trova)

- in questi contesti i centri emozionali del cervello prendono il sopravvento, dando libero sfogo agli impulsi lipidici e a quelli aggressivi 

---> tali impulsi sono favoriti dal processo di DEUMANIZZAZIONE che porta a pensare che una certa categoria di individi non appartengano alla sfera umana




Altri studiosi invece preferiscono specificare che nell'azione malvagia non avviene una perdita di identità personale ma piuttosto l'acquisizione di una NUOVA identità sociale

- agisce in questo caso una sorta di CONFORMISMO AL GRUPPO, ai suoi comportamenti e alle sue regole 












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