PEDAGOGIA Pensiero femminile e modelli educativi

 Il secolo dell’emancipazione




A partire da fine Ottocento si verificano notevoli cambiamenti nei rapporti tra sessi, l'industrializzazione contribuì a generare un atteggiamento nuovo nei confronti della presenza pubblica delle donne.


  • Mary Wollstonecraft (1759-1797) fu una delle basi sulle quali fu fondato il movimento femminista.


  • Nacque poi il movimento suffragista per l'uguaglianza dei diritti politici e si affermò una nuova generazione di donne intellettuali.


  • Questa nuova immagine femminile valeva però solo per alcune parti della popolazione, cioè donne bianche, giovani e di classe media.

→ il femminismo non è un insieme di movimenti univoci dal punto di vista culturale, politico e ideologico


 

  • Nel campo del diritto di famiglia si ottennero le leggi sul divorzio e sull'aborto.


  • La progressiva femminilizzazione del corpo insegnate ha costituito in molti Stati una via di accesso all'indipendenza socio-economica delle donne.


 

MODELLI EDUCATIVI DEL XX SECOLO

  • Maria Montessori ed Ellen Key sono i casi più influenti del movimento femminista nell'educazione.

  • Associarono agli ideali femministi una concezione dell'infanzia incentrata sui diritti dei bambini.


Edith Stein (1891-1942), filosofa tedesca, fu uno degli esempi più significativi dell'orientamento femminista nato all'interno della Chiesa. 

  • Stein vedeva la donna non in contrapposizione all'uomo, ma in spirito di collaborazione e complementarietà.

  • Questo obiettivo si può raggiungere mediante l'esperienza dell'empatia.


 

Betty Friedan (1921-2006) ha ispirato il femminismo nordamericano negli anni Sessanta, in particolare con l'opera The Feminine Mystique (1936).

  • Quest'opera insieme a quella di Simone de Beauvoir, Il secondo sesso, evidenzia come le peculiarità sessuali siamo dovute a condizionamenti culturali e non solo biologici.

→ si iniziò a parlare non più di "sesso" ma di "genere" 




Hanna Arendt (1906-1975) fu critica rispetto all'educazione attiva e ne descrisse gli errori pedagogici nel suo saggio La crisi dell'istruzione.

  • La filosofa tedesca credeva che l'autonomia fosse affidata ai bambini troppo precocemente e sottolinea l'insostituibile ruolo dei genitori, specialmente della madre.



María Zambrano (1904-1991) fu una filosofa spagnola che lasciò il suo paese a causa della dittatura franchista.

  • Il suo contributo alla definizione dell'identità femminile è dimostrato dal libro La tomba di Antigone che attraverso la protagonista dimostra la "cura" dell'altro.

  • Alla ragione quotidiana Zambrano affianca la ragione mediatrice e infine la ragione poetica.


  • La conoscenza si radica nell'esperienza, ma attraverso la mediazione razionale possiamo esplorarne gli aspetti più profondi. Tuttavia è la ragione poetica a esprime le "ragioni del cuore", il nostro senso dello stare al mondo.


  • Il maestro viene visto come colui che inizia qualcuno a un cammino e il suo compito non è fornire sapere, ma essere guida.



Carol Gilligan (1936) fu una delle principali personalità che provarono ad esporre un'"etica 

femminile".

  • Nel suo saggio In a Different Voice sostiene che l'approccio rispetto alle scelte delle donne di carattere etico sia profondamente diverso da quello maschile.


  • A tal proposito Gilligan fece proprio il termine "care" come dimensione fondamentale dell'etica, sottolineandone la peculiarità femminile.


A partire da questi studi si sviluppò una corrente di ricerche nota come Women's studies and Gender Studies.


 

Françoise Dolto (1908-1988), psicoanalista francese, si dedicò soprattutto alla crisi dei ruoli parentali.

  • La sua riflessione sulla condizione femminile si colloca nello studio dei fattori che generano difficoltà nei rapporti tra coniugi.

  • Ad esempio, studiando il rapporto della madre con i figli dopo il divorzio e l'affidamento dei figli nei casi di separazione.


 

Niel Noddings (1929), pedagogista statunitense, fu in disaccordo con le componenti più radicali del movimento femminista nordamericano. Attribuiva infatti molta più importanza all'ambiente familiare.

  • Secondo Noddings, il movimento femminista, concentrandosi sull'inserimento femminile nel mondo del lavoro e sulla questione dell'autonomia, sottovalutava il valore del matrimonio.


  • La studiosa parte da una rielaborazione dei temi deweyani, incentrando il suo pensiero sul concetto di "cura", come capacità e propensione a prendersi di altri esseri umani.


  • A tali principi è riconducibile anche la sua teoria dell'educazione: la ricerca della felicità è il fine primario e passa attraverso l'esperienza della cura, che per Noddings trova compimento soprattutto nella vita familiare.

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